LA FLORA

Nonostante le manomissioni e gli interventi antropici del passato, la Riserva Sentina rappresenta ancora un'area molto importante per la presenza di specie rare lungo la costa adriatica.In seguito alle ultime ricerche svolte, dai rilievi, dai dati storici e di erbario, la flora risulta essere composta da 456 entità, di cui 147 non confermate (probabilmente scomparse da molti decenni), 58 specie alloctone e numerose specie presenti nella Regione Marche solo nella Riserva Sentina.
Tra le specie più importanti si segnalano Salicornia patula, Euphorbia terracina, Atriplex portulacoides, Salsola soda, Suaeda maritima, Aster tripolium.

 

 

 

VEGETAZIONE DUNALE

La linea di costa è in forte arretramento, rimane pertanto una stretta fascia dove si insediano le associazioni Salsolo kali-Cakiletum maritimae xanthietosum italici e in posizione retrostante, su duna piatta, l'Echinophoro spinosae-Elymetum farcti che solitamente colonizza la duna embrionale. La prima associazione è annuale, alo-nitrofila, e si insedia dove sono presenti resti organici depositati dal mare, e nella zona in esame è presente con la subassociazione xanthietosum italici indice di spiccata nitrofilia. La seconda associazione psammofila nella zona è maggiormente sviluppata nella parte sommitale della duna dove di solito si insedia la Ammophila arenaria, specie non più presente nella Riserva.


VEGETAZIONE DEI TERRENI SALATI RETRODUNALI

Nelle zone retrodunali, su substrato sabbioso-limoso, dove le depressioni sono occupate da acqua durante l'inverno e si screpolano durante l'estate per la forte evaporazione, si insedia una vegetazione annuale e pioniera inquadrata nell'associazione Suaedo maritimae-Salicornietum patulae, distribuita in diverse località del Mediterraneo.

In alcune aree recentemente utilizzate per scopi agricoli si crea un micromosaico con la Spergularia marina che si trova nelle zone più depresse rispetto alla Salicornia patula. Generalmente al margine delle zone più avvallate, su substrati limoso-argillosi, si sviluppa l'Halimiono portulacoidis-Suaedetum verae. Quest'ultima formazione vegetale è associata in una zona vicino al fosso collettore con il Salsoletum sodae che si sviluppa su substrato ricco di sostanza organica, tendenzialmente limoso-sabbioso, quasi sempre umido. Esternamente all'Halimione portulacoides in zone sabbiose ed elevate, rivolte verso il versante mare, qundi a contatto con l'aereosol marina, è presente l'aggruppamento aInula crithmoides, specie tipica di ambienti salati del litorale. Al margine delle zone più salate, a contatto con la fascia dei campi coltivati, dove la salinità è minore e dove l'abbandono delle pratiche agricole è avvenuto già da qualche anno, c'è il recupero della vegetazione da parte di una prateria postcolturale ad Aster tripolium e Atriplex latifoliaspecie entrambe legate ad ambienti salati o sub salsi, umidi e influenzati dall'opera dell'uomo.

 

VEGETAZIONE DELLE ZONE UMIDE

La vegetazione igrofila comprende sia quella presente lungo le sponde del fiume o nelle depressioni retrodunali con immerso solo l'apparato radicale, sia quella completamente sommersa come la vegetazione a Ruppia maritima presente sul fondo del fosso collettore dove l'acqua è salmastra, inquadrata nell'associazione vegetaleChaetomorpho-Ruppietum. Dove la salinità è maggiore, in ambiente quindi fortemente salmastro, compare lo Scirpus compactus che va a colonizzare a tratti i canali e le depressioni della zona retrodunale formando l'associazione Scirpetum compacto-littoralis.

In contatto catenale con la suddetta vegetazione, in posizione più esterna dove l'acqua è meno salata, o lungo i fossi, le sponde e sui terreni argillosi allagati nel periodo invernale, compare il Phragmitetum australis, vegetazione igrofila e cosmopolita. Lungo le sponde del Fiume Tronto compaiono diverse specie di salici Salix p. e si definisce l'associazioneSalicetum albae. Più internamente rispetto alla riva, al confine con i campi, sono presenti piccoli aggruppamenti a Populus alba.


VEGETAZIONE DEI COLTIVI ABBANDONATI

In seguito all'abbandono dei campi, sui terreni più sabbiosi, elevati e asciutti, si insedia una vegetazione post-colturale ad Agropyron repens dell'alleanza Inulo viscosae-Agropyrion repentis.

La vegetazione a Glycyrrhiza glabra, un tempo molto diffusa nella zona, e inquadrata nell'associazione Glycyrrhizo glabrae-Elytrigetum athericae, occupa le zone incolte ai margini dei sentieri, e di transizione tra le aree coltivate e quelle di recente abbandono.